lunedì 16 luglio 2007

Il sistema Gatekeeper

Il sistema Gatekeeper, lanciato alla fine dello scorso anno consiste in una serie di protesi individuali fatte con materiale biocompatibile (simile alla sostanza utilizzata per le lenti a contatto) applicabili per via endoscopica. Le protesi appena inseritenella parte esofagea vicino al LES, hanno la caratteristica di espandersi al contatto con i fluidi dei tessuti, accrescendo lo sfintere. Gli impianti Gatekeeper creano in tal modo una barriera parziale destinata a consentire il normale passaggio di liquidi e cibo e, nel contempo, a impedire il reflusso del contenuto gastrico in esofago. L`intervento richiede solo un giorno di ricovero e dura meno di 30 minuti. Il trattamento é completamente reversibile in quanto le protesi sono eventualmente removibili endoscopicamente. Dalla reazione di 14 medici, compilata sull base dei risultati ottenuti dal trattamento di 67 pazienti in nove centri medici europei e pubblicata sulla rivista Endoscopy, si conclude che l`impianto Gatekeeper si é dimostrato un trattamento sicuro ed efficace per la malattia da reflusso gastroesofageo.
I risultati clinici dello studio sono soddisfscenti a breve , a media, e a lungo termine: a 1 mese piú del 65% dei pazienti riferiva un netto miglioramento dei sintomi percentuale che salivaal 68% al controllo semestrale asserisce G. Costamagna direttore dell`Unitá Operativa in Endoscopia digestiva chirurgica del policlinico Gemelli che ha partecipato a tutte le fasi dello sviluppo del Gatekeeper e allo studio multicentrico di efficacia clinica. Il carattere di multicentricitá ha dimostrato- prosegue Costamagna - che la procedura é applicabile su ampia scala perché i risultati ottenuti nei diversi centri sono sovrapponibili sfiorano il 99% di successo nell`esecuzione tecnica. Da sottolineare, infine la sicurezza della procedura: si sono registrate solo 2 complicanze(3%) di cui solo unacosidetta maggiore che non ha comportatocomunque conseguenze per la salute del paziente.
Mediante tecniche convenzionali di misurazione del ph su periodi di 24 ore, l`equipe di Costamagna e le altre che hanno partecipato allo studio hanno osservato nei pazienti trattati, una riduzione dei livelli di acido da una media del 9,1 per cento al 6,1 per centomentre la pressione mediananel`esofago inferiore (una misurazione dell`efficacia del LES accresciuto) era aumentata da 8,8 mmHG al basale, a 13,8 mmHG a sei mesi.
Sono stati confrontati - -afferma Costamagna - la pressione di base dello sfintere esofageo inferiore, infatti é la misura piú semplice ed oggettiva per valutare la capacitá del cardias di opporsi al reflusso. La quantitá di acido cui la nucosa esofagea é esposta é un dato importante poiché quantifica gli effetti della procedura sul responsabil di irritazione esofagea e i sintomi clinici. I risultati saranno probabilmente migliorabili, in futuro grazie ad eventuali affiancamenti tecnologici e proceduali.


Altri siti che ne parlano:


Link: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=6506

Link: http://www.medtronic.com/

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