sabato 14 luglio 2007

L’intervento chirurgico

I farmaci usati per la cura del reflusso sono efficaci nel 95% dei casi. Esistono però dei casi in cui non hanno effetto e i sintomi rimangono nonostante la cura.
In questi casi è necessario ricorrere all'intervento chirurgico.
L'operazione che si esegue di solito è chiamata fundoplicatio o plastica antireflusso. Questa operazione serve a ricostruire la valvola tra esofago e stomaco. Per eseguirla, i medici avvolgono la parte superiore dello stomaco attorno alla parte finale dell'esofago.
L'operazione viene fatta in due modi: in modo tradizionale (aprendo il torace) o in laparoscopia.
La laparoscopia è una tecnica meno "invasiva". Anziché aprire il torace come viene fatto di solito, vengono fatti dei piccoli buchi in cui si infilano degli strumenti sottili (delle specie di aghi). Questa tecnica evita perciò di dover fare una grossa incisione sull'addome.
L'operazione è efficace nella maggior parte dei casi. Nell'80% dei casi i sintomi scompaiono. E il reflusso non torna per almeno 5-10 anni.
Le complicazioni dell'intervento sono rare. In genere sono dovute al ristagno di cibo nella valvola ricostruita. Fortunatamente questo si verifica molto di rado. E quando succede è sufficiente dilatare con un endoscopio la parte di esofago dove si è accumulato il cibo.

Link: http://www.reflusso.net/consumer/reflusso_cura_chirurgico.asp

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